FERMENTI
forme di vita teatrali

Uno sguardo sulla nuova scena italiana attraverso spettacoli essenziali, originali nelle idee e lineari nella costruzione.
Dissodare il terreno intorno alla pianta teatrale per cercare le radici del movimento, attori e compagnie che non hanno molta visibilità nel circuito tradizionale ma fanno un teatro necessario, per loro e anche per noi: addetti ai lavori, spettatori, società civile.

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29 Settembre 2011
Onda R
PASSIONE FISICA
di Silvia Nanni e Rudj Maria Todaro
con Silvia Nanni e Lucia Schierano

Uno spettacolo in cui la fisica quantistica mostra la sua anima in teatro. Un’anima che si rivela negli esperimenti, ripercorsi in modo non accademico, e in una storia famosa, quella della misteriosa scomparsa dello scienziato Ettore Majorana, avvenuta nel 1938.

Compagnia C&C
Corpo&Cultura
di e con Carlo Massari e Chiara Taviani

Un progetto di teatro fisico in continua evoluzione; ideato per essere realizzato ad ogni rappresentazione applicando differenti modalità a seconda dello spazio, del pubblico e della città in cui viene messo in scena.
L’obiettivo è quello di creare un legame tra il corpo e la cultura che lo circonda e che lo riempie, capire cosa la cultura trasmette al nostro corpo e in cosa ci trasforma quando riusciamo ad entrare nella pelle e nella percezione di quelli che hanno scritto pagine di progetti di vita, di intenzioni, di micro politiche, di poesie, lontani dalla cultura intesa come tradizione, educazione, formazione.


30 Settembre 2011
Compagnia Vicolo Corto
BOX LIFE

Una scatola è un contenitore chiuso, di diverse forme e dimensioni, destinato a contenere i più svariati oggetti e prodotti. Contenere significa tenere insieme, racchiudere, accogliere, ma anche reprimere, trattenere, frenare, immobilizzare. Box Life parla di tutto questo e lo fa attraverso un linguaggio in cui la parola, il gesto e l’immagine si incontrano e si fondono. Uno spettacolo a suo modo visionario, dal testo inedito, in cui si racconta una storia che non è una storia, in cui dialoghi e corpi si intrecciano per condensare un’idea, uno stato d’animo, un grido.

inQuanto teatro
Monstrum_Nil Admirari

Tutto ciò che appare e genera scompiglio, che non va per il verso giusto, che riaffiora dopo essere stato messo a posto – sotto un sasso, in un libro, oppure al cimitero – tutto questo è un mostro. Quando si mostra, il mostro getta un sasso nel mare calmo della vita sicura. Si aggiunge e toglie il senso a un elenco già pieno di cose inventate, descritte e immaginate. Ma non rimane.
Un mostro – specie a teatro – non può essere spiegato, ma soltanto avvistato, maledetto o lasciato entrare.
menzione della giuria Premio Scenario 2011 



  • polaroid: Franco Huller | grafica b3officine